Si è parlato già in questo blog di Franco Califano, e insieme a lui di Piero Ciampi, altro "irregolare" della canzone.
Ora tocca ad Alberto Fortis, che tutt'oggi continua a produrre musica malgrado i riflettori del tritacarne mediatico si siano purtroppo allontanati da lui.
Ottimo autore, musicista, cantante, fra i tanti suoi contemporanei è stato probabilmente il cantautore dal sound più internazionale, lontano dalle scuole romana, milanese, genovese, bolognese, lontano dalle facili etichettature, lontano soprattutto dai fermenti ideologici del suo tempo.
Si trova così a raccontare anche lui il tramonto delle speranze della sua generazione, ma da un punto di vista assolutamente particolare: nella contemplazione verso le straordinarie piroette impresse nelle guglie del Duomo di Milano, non cita espressamente la città ma di quello si parla, perché il Duomo a tutti fa quell'effetto, anche nelle più frettolose e indaffarate serate metropolitane. La canzone "Il Duomo di notte" (contenuta nell'album di esordio "Alberto Fortis") è un'ermetica proiezione della propria vita, con le sue delusioni, le trasgressioni, gli amori e gli istinti, sulla dinamicità di quelle forme architettoniche. Colpisce l'efficacia musicale, scolpita in pochi semplici accordi suonati dal pianoforte, dalla melodia che evidenzia la tagliente vocalità dell'autore, e dall'ampio spazio lasciato agli strumentali, che in qualche modo completano ciò che resta sospeso e inesprimibile nel testo.
"Il Duomo di notte" - Alberto Fortis e i Flying Foxes (Volpini Volanti) in un live del 1987
L'album, realizzato da Fortis, suonato dalla PFM, arrangiato da Claudio Fabi (padre del popolare Niccolò) e prodotto da Alberto Salerno, fu un grande successo (nel 2012 la rivista Rolling Stone lo mette tra i migliori 100 album italiani di sempre), e grande fu la popolarità di Alberto Fortis quasi per tutti gli anni 80, tanto che dalla sua "fucina" uscirono artisti come Rossana Casale, e la sua live band Flying Foxes, pionieri nell'uso di sonorità fusion/acid jazz che anni più tardi torneranno in voga con i Dirotta su Cuba.
Qualcuno ipotizza che il personaggio di Fortis venne un po' trascurato quando dal 1986 la discografia italiana iniziò a scommettere forte su Eros Ramazzotti. Questa interpretazione è sicuramente credibile, perché i due si contendevano la produzione artistica, e la credibilità a livello internazionale, che alla fine ha comunque dato ragione a Eros, divenuto una star mondiale.
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