venerdì 22 settembre 2017

Il Duomo di notte - Alberto Fortis

Alla terza e ultima edizione del discutibile reality show "Music Farm" trasmesso nel 2006 dai canali della TV pubblica italiana presero parte, nel contemporaneo imperversare in radio della più variegata spazzatura musicale, due tra i più singolari e prolifici autori della nostra migliore storia cantautoriale, per scelta o necessità personali piazzati davanti alle telecamere ed esposti all'effimero ludibrio televisivo. Due in un solo colpo: Franco Califano e Alberto Fortis, due autori artisticamente agli antipodi fra loro, ma con in comune una personale storia "di libertà". Contro gli schemi precostituiti, contro le egemonie culturali, contro i conformismi, contro le gabbie che il mondo discografico da sempre costruisce intorno agli artisti.

Si è parlato già in questo blog di Franco Califano, e insieme a lui di Piero Ciampi, altro "irregolare" della canzone.
Ora tocca ad Alberto Fortis, che tutt'oggi continua a produrre musica malgrado i riflettori del tritacarne mediatico si siano purtroppo allontanati da lui.
Ottimo autore, musicista, cantante, fra i tanti suoi contemporanei è stato probabilmente il cantautore dal sound più internazionale, lontano dalle scuole romana, milanese, genovese, bolognese, lontano dalle facili etichettature, lontano soprattutto dai fermenti ideologici del suo tempo. 
Si trova così a raccontare anche lui il tramonto delle speranze della sua generazione, ma da un punto di vista assolutamente particolare: nella contemplazione verso le straordinarie piroette impresse nelle guglie del Duomo di Milano, non cita espressamente la città ma di quello si parla, perché il Duomo a tutti fa quell'effetto, anche nelle più frettolose e indaffarate serate metropolitane. La canzone "Il Duomo di notte" (contenuta nell'album di esordio "Alberto Fortis") è un'ermetica proiezione della propria vita, con le sue delusioni, le trasgressioni, gli amori e gli istinti, sulla dinamicità di quelle forme architettoniche. Colpisce l'efficacia musicale, scolpita in pochi semplici accordi suonati dal pianoforte, dalla melodia che evidenzia la tagliente vocalità dell'autore, e dall'ampio spazio lasciato agli strumentali, che in qualche modo completano ciò che resta sospeso e inesprimibile nel testo.

"Il Duomo di notte" - Alberto Fortis e i Flying Foxes (Volpini Volanti) in un live del 1987


L'album, realizzato da Fortis, suonato dalla PFM, arrangiato da Claudio Fabi (padre del popolare Niccolò) e prodotto da Alberto Salerno, fu un grande successo (nel 2012 la rivista Rolling Stone lo mette tra i migliori 100 album italiani di sempre), e grande fu la popolarità di Alberto Fortis quasi per tutti gli anni 80, tanto che dalla sua "fucina" uscirono artisti come Rossana Casale, e la sua live band Flying Foxes, pionieri nell'uso di sonorità fusion/acid jazz che anni più tardi torneranno in voga con i Dirotta su Cuba.

Qualcuno ipotizza che il personaggio di Fortis venne un po' trascurato quando dal 1986 la discografia italiana iniziò a scommettere forte su Eros Ramazzotti. Questa interpretazione è sicuramente credibile, perché i due si contendevano la produzione artistica, e la credibilità a livello internazionale, che alla fine ha comunque dato ragione a Eros, divenuto una star mondiale.

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