giovedì 12 ottobre 2017

"Letto 26" di Stefano Rosso, non solo "Che bello due amici una chitarra e uno spinello"

Visto che con la Clyto Band (mi si perdoni l’autoreferenzialità) abbiamo in repertorio “Una storia disonesta”, spesso qualche attento ascoltatore ci chiede anche “Letto 26”, sempre di Stefano Rosso.
L’intera carriera di Stefano Rossi, noto al pubblico come Stefano Rosso, o meglio, noto al pubblico come “quello dello spinello” (anche alla sua morte nel 2008 i giornali titolarono “Morto il cantante dello spinello”), gira intorno al suo pezzo più famoso, “Una storia disonesta” appunto, non tanto per il valore della canzone, quanto per aver nominato senza metafore o giri di parole lo “spinello”, unico caso almeno fino agli anni 90.
Con la complicità poi di successive rivisitazioni della canzone, fra cui la molto bella versione degli Arpioni con Tonino Carotone, “Una storia disonesta” è arrivata fino a oggi, tanto che anche i cosiddetti millennials ne conoscono il testo a memoria.
Tuttavia l’“onesta” storia cantautorale di Stefano Rosso è anche altro, e passa d’obbligo per alcune canzoni che meritano di essere ascoltate e rivalutate, anche a distanza di anni.
Ci sono ad esempio la dolcissima “Preghiera” che interpretò anche la grande Mia Martini; la brassensiana “Valentina”, che Claudio Baglioni nel 1974 provò a spacciare per sua; la sanremese “L’Italiano”, nettamente più scorretta e impopolare rispetto alla famosa e successiva omonima di Toto Cutugno; e “Letto 26” per l’appunto, a mio parere la più bella canzone di Stefano Rosso.

“Letto 26” è il racconto dell’infanzia trasteverina dell’autore, narrato da un letto d’ospedale (la canzone è stata scritta durante una degenza per una tonsillectomia). Oltre a un testo molto affascinante, costruito sulla scia del ricordo e delle consapevolezze dell’età adulta, la canzone mette in evidenza anche le notevoli doti chitarristiche di Stefano Rosso, nel suo particolare uso del fingerpicking, una tecnica in cui l’arpeggio della chitarra viene usato a fini espressivi per rappresentare varie linee musicali: ritmica, melodia e bassi.


Articoli correlati:

Nessun commento:

Posta un commento