martedì 3 ottobre 2017

La musica non c’è, l’indie fa un balzo avanti con Coez

E’ forse il fenomeno musicale del momento, un indipendente che fa il tutto esaurito al Palalottomatica per due sere consecutive, quando le cosiddette “star” dei talent faticano a riempire una sala conferenze di una libreria di provincia.
Lo ammetto, la mia età, le mie origini musicali e la mia formazione non mi hanno mai permesso di seguire il mondo del rap, dell’R&B e dell’hip-hop, ma tutte le volte che più o meno casualmente ho incrociato questi generi non sono mai rimasto deluso.
E’ un mondo vario e ricchissimo, un mondo che ha saputo amalgamare tradizioni locali e sonorità d’oltreoceano, dialetti e slang metropolitani, insomma, mi chiedo spesso per quale motivo il rap dovrebbe essere meno autorevole del jazz. Già, infatti alcuni grandi del jazz come Miles Davis questo l’avevano capito, prima di tutti gli altri.

Coez a 34 anni ha alle spalle una lunga esperienza artistica, consolidatasi negli anni prima con la formazione dei Brokenspeakers, poi da solista. Non è più un “pischelletto”, ma la maturità gli ha permesso di arrivare al 2017 con le idee ben chiare sul suo futuro musicale.
Faccio un casino” è il titolo del suo ultimo album e nello stesso tempo una sorta di dichiarazione d’intenti. Lanciato con una campagna sui social, completamente ignorato da radio e tv, quasi stroncato dai big del giornalismo musicale, Coez tira dritto per la sua strada, e il casino lo fa davvero. Raccoglie un pubblico sempre più vasto, con un’intensa attività live alternata a un sapiente utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione, e in tutta tranquillità scala tutte le classifiche.
Il suo album è un’onesta rappresentazione del suo mondo, in un mix di sonorità diverse rappresentate dalle tante collaborazioni, fra cui quella con Sine e Niccolò Contessa de I Cani.
Nell'album ci sono tanti spunti: sentimenti, scorci di vita, disincanto e divertimento ("Occhiali scuri" è una vera perla sotto questo punto di vista), ma c’è soprattutto una tremenda voglia di contaminazione con tutto ciò che circola oggi nel mondo della musica indipendente italiana, che finalmente sembra scrollarsi di dosso quella paradossale etichettatura di genere che sopravvive da oltre 20 anni, oramai e per fortuna quasi solo appannaggio dei nostalgici degli anni 90. Che poi anche loro vengono accontentati da Coez con il video della ballad “La musica non c’è”, hit da 2 milioni di visualizzazioni in 5 giorni, schiettamente pop e in qualche modo stilisticamente così legata a tanto hip-hop italiano del secolo scorso (Sottotono, Neffa, etc.).



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