Una nuova collaborazione per Niccolò Fabi. Nuova per modo di dire, perché Filippo Clary e Niccolò, come ha raccontato il cantautore romano in un recente post su Facebook, si conoscono da tempo. Peraltro a Riccardo Clary, fratello di Filippo e personaggio notissimo della discografia italiana (Virgin, EMI, etc.), dobbiamo molto, in quanto fu lui nel 1996 a tirare fuori dal cappello della Virgin l'esordio discografico di Niccolò Fabi con l'album "Il Giardiniere", contenente "Dica" e "Capelli".
Ascoltando "La pioggia" si ha l'impressione di fare un salto indietro nel tempo: riemergono alcune sonorità che in qualche modo ricordano "La cura del tempo", ma con finiture che ne attualizzano il contenuto musicale, evitando così un possibile effetto nostalgia. Testo e musica sono di Filippo Clary, già fondatore del gruppo nu jazz dei "Gabin". Per lui si tratta del primo album da solista, e soprattutto del primo brano interamente in lingua italiana.
Ci ha pensato probabilmente Niccolò Fabi a lavorare di lima e scalpello sul testo di "La pioggia" scritto qualche anno fa da Clary, e così la canzone si colloca perfettamente nello spazio e nel percorso di Niccolò, in linea con le sue precedenti produzioni e con l'ultima "Tradizione e tradimento" (2019).
Leggendo il testo viene in mente il singolo "Il tuo ricordo" recentemente pubblicato da Samuele Bersani e incluso nell'album "Cinema Samuele". I temi ricorrono molto spesso di questi tempi: la voglia di cambiare, il timore di abbandonare un percorso già tracciato, il passato e i ricordi con cui fare i conti, e che rischiano sempre di lasciarci fermi a guardarci indietro.
In un momento come quello odierno è difficile vedere la luce diretta del sole di fronte a noi, vale quindi la pena provare a entrare nella pioggia e scorgere qualche sprazzo di sole riflesso nelle singole gocce.
Nessun commento:
Posta un commento