martedì 10 novembre 2015

Isola - Samuele Bersani



Prima Isola e poi Replay, le ho sempre ascoltate così, in questo preciso ordine, e in effetti in “L'oroscopo speciale” (2000) le due canzoni si susseguono come ultime tracce dell'album, quasi a conclusione di quel percorso magnifico che Samuele Bersani aveva avviato nei primi anni 90. 
A differenza di “Replay”, “Isola” è una cover. Scritta dal compositore giapponese Ryuichi Sakamoto a metà degli anni 90 per il progetto “Smoochy”, il suo titolo originale è “Tango”. Nella sua incursione nella musica sudamericana Sakamoto fa qualcosa di insolito: in un unico pezzo fonde e interseca il Tango argentino e la Bossa nova brasiliana. Lo fa magistralmente inserendo in un andamento ritmico di una bossa l'avviluppamento armonico tipico del tango. Il risultato è sintesi tra azione e stasi contemplativa, e possiede da sé, senza testo o comunque dietro un incomprensibile testo giapponese, lo spirito rivelatore della poesia.
Nel 1997 Samuele Bersani prende la musica di Sakamoto e ne fa Isola: inserire un testo in Italiano su una musica che già dice tutto è un'impresa ardua. Il giovane cantautore romagnolo decide di farlo in modo semplice, con un testo incentrato sull'assenza, quasi a raffigurare quel monotono tango solitario suggerito dalla musica.
Pochi ed essenziali versi, quindi, e poche ma fortissime immagini, come quell'addormentarsi sulle scale di una chiesa vuota, o il paradiso meta solo di chi non ci va.
Inizialmente la canzone venne interpretata da una delle regine della bossa all'italiana, Ornella Vanoni, per poi essere ripresa dallo stesso Bersani nel già menzionato “L'oroscopo speciale”. Sono portato a credere che la scoperta di Sakamoto sia stata essenziale per il concepimento dell'album, così mi è anche facile unire idealmente le atmosfere di “Isola” con quelle della sanremese “Replay”.


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