Torna a oltre due anni di distanza dal suo album d'esordio, "Appena sveglia", un album che abbiamo amato, e che ci ha fatto scoprire un vero talento della canzone italiana (ne parlai tempo fa in questo blog, a proposito della canzone "Genova (le persiane sono verdi)").
Nel frattempo Chiara ha cantato e suonato tanto live (il pianoforte, la chitarra, e ultimamente l'abbiamo vista sempre più spesso sfraseggiare con un enorme basso Fender), e si è fatta conoscere presso il pubblico esigente dei piccoli club. E' proprio da qui che bisogna partire per comprendere il suond e lo stile di questo nuovo singolo "Abitudine".
Sì, "Appena sveglia" mi era piaciuto tantissimo, ma l'ho apprezzato completamente solo quando ho avuto modo di sentirlo suonato live in trio (pianoforte, chitarra e batteria), nel tour "Uscita d'emergenza". Nella versione in studio si percepiva una presenza "estranea" che rendeva il tutto troppo plastico, un oggetto prezioso (la musica e i testi di Chiara) confezionato in una scatola di scarpe (gli arrangiamenti e il master).
Si è capito poi che proprio per non restare soffocata Chiara ha fatto scelte difficili e apparentemente affatto convenienti, tipo uscire da una major per affidarsi a una produzione completamente indipendente.
Il singolo "Abitudine" è il primo grande risultato di questo processo. Un brano semplice nella struttura ma curatissimo sotto tutti gli aspetti. Niente effetti speciali, nessun ammiccamento alle tendenze mainstream, un testo gigante pieno di parole perfettamente combinate, tanti riferimenti musicali, e una riconoscibilità artistica che fa quasi impressione a pensare che stiamo parlando di una cantautrice di 23 anni.
Per qualche ragione ascoltando la canzone ho ripensato a quella pazzia di "Lost in trasloco" (per quei geniacci di Kahbum con Marco Guazzone), nella cui costruzione filmata in diretta paradossalmente già venivano fuori certe scelte presenti anche in "Abitudine", soprattutto a livello melodico. E per questo motivo, come qualche mese fa per giorni ho canticchiato "Pretendo un degno funerale per gli spettri che ho lasciato in questa casa da abitare...", da qualche ora ho fisso in mente "Lascia che le cose si risolvano da sé, le previsioni logiche non fanno che confondere". E come si fa a darle torto...