Qua si parla di musica italiana, ma c'è pur qualcosa che ci porta a parlare direttamente di David Bowie.
Il Duca bianco più volte si confrontò con la musica italiana: ci fu ad esempio una cover di "Space Oddity", il cui testo fu curato da Mogol; oppure una sfortunata cover di "Nel blu dipinto di blu" del 1986. Episodi discografici, tutto sommato trascurabili ma simbolicamente importanti nel considerare l'interesse dell'artista britannico verso il nostro panorama musicale. Passerebbe in secondo piano anche l'incontro - solo virtuale - con Lucio Battisti, se Bowie non avesse espresso in più occasioni la sua stima per il poliedrico cantante di Poggio Bustone. Per qualche tempo, verso l'inizio degli anni '90, in piena epoca Battisti-Panella, si vociferò addirittura di una possibile collaborazione. Del resto, i due dalla loro avevano più di qualche punto in comune. Quella collaborazione purtroppo non ci fu mai, restando nei sogni degli amanti della buona musica. Eppure nel 1973 qualcosa accadde, per opera di Mick Ronson, che incise una cover di "Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi...", con il testo originale in Inglese di David Bowie, dal titolo "Music Is Lethal".
La canzone è fra le più raffinate dell'epoca Battisti-Mogol: pubblicata nel 1972 nell'album "Il mio canto libero", rappresenta in pieno il perfetto connubio tra il testo di Battisti e la musica di Mogol. Qualcuno parla di Madrigalismo, perché la musica si esprime alla stregua del testo, come ad esempio nella melodia del ritornello, che segue l'andamento ondulato del mare (in un susseguirsi ascendente e discendente delle note) con il testo che recita "Come può uno scoglio arginare il mare [...]" o "le discese ardite e le risalite [...]".
La versione inglese di Bowie non è una traduzione, ma un nuovo testo scritto sulla musica di Battisti. Di suo, Mick Ronson la canta così "alla Bowie" che in molti, me compreso, crediamo che in effetti la voce sia quella del Duca Bianco.