Passa quasi inosservata ai più la nomination per il giovane cantautore Marco Iacampo, per la canzone “Pittore elementare”, una ballata elegante e coinvolgente inserita come prima traccia del suo ultimo progetto “Flores”. La canzone - così come l’intero album - è una perla di mirabile valore, e merita tutte le più che positive recensioni che la comunità le ha riservato.
In “Pittore elementare” la strumentazione è essenziale, acustica, ma le parti - la chitarra, le percussioni e il sax - si muovono in una danza (che prende forma in modo eccellente nel video della canzone) che evoca l’Africa più che il Sud America, e sa di rituale, in perfetta simbiosi con un testo ermetico e orientato a una poetica dell’”elementare” che - azzardo qualche audace accostamento - in più di un tratto ricorda Montale e Fortini.
Nel progetto sembra fondamentale l’apporto musicale dato dall’ex La Crus Leziero Rescigno.
Mi torna in proposito in mente un articolo letto per caso sul web qualche mese fa, in cui proprio Rescigno stila una sua classifica di 10 album italiani prodotti negli ultimi 50 anni. Della serie “tutto torna”, curiosamente quella classifica sembra una sorta di vademecum di arrangiamento e strumentazione da cui “Flores” sembra aver preso più di qualche spunto. C’è un po’ di tutto di quelle 10 epocali produzioni: le percussioni di “Anime salve” di De Andrè (in particolare torna in mente l’andamento stralunato di “Ho visto Nina volare”), la circolarità di Paolo Conte ai tempi di “Max”, i fruscii e i “rumorismi” di Capossela, i giri armonici minimal del Battisti di metà ‘70.
Nella sua categoria, “Pittore elementare” merita la targa Tenco per l’originalità sia nella parte letteraria che in quella musicale, e per la cura del prodotto nel suo insieme, completato da un efficace ed emozionante video.